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martedì 12 gennaio 2010

Otocinclus Affinis


Famiglia : Loricariidi.

Provenienza : Brasile sudorientale

Descrizione : Forma: corpo snello, a siluro, con bocca atta a succhiare; pinna dorsale impiantata su corta base ma piuttosto alta; lungo il corpo una fila di 23-24 placche ossee. Colorazione: colore fondamentale grigio verde molto chiaro fino a giallo argilla; dorso più scuro, ventre biancastro o giallo chiaro; dall'apice del muso alla radice della coda una striscia longitudinale scura poco distinta; pinne incolori o verde pallido. Dimensioni: fino a 4 cm. Differenze sessuali: le femmine mature sono molto più massicce.

Ambiente : Acque correnti. Temperatura: 22-23 °C. pH e durezza dell'acqua: non ha particolari esigenze. Arredamento: copiosa vegetazione con alghe e nascondigli.

Alimentazione : Soprattutto cibo vegetale, insieme a resti di cibo e piccoli vermi. Ripulisce l'acquario delle piccole alghe.

Biologia : Comportamento: durante il giorno vive nascosto; esce in cerca di cibo nelle ore crepuscolari e di notte; sta spesso appeso verticalmente ai vetri o alle piante. Riproduzione: vedi Corydoras; le uova, molto piccole, si schiudono in 2-3 giorni; gli avannotti vanno nutriti con naupli e vermiciattoli finemente tritati o con rosso d'uovo ridotto in polvere. Vita sociale e compatibilità: territoriale, convive bene con altre specie.

Considerazioni personali : E' praticamente l'unico pesce che lascio convivere con le caridine. Essendo molto timido e per niente aggressivo è più che adatto in vasche con caridine a patto che siano abbastanza piantumate. Passa le giornate a pulire foglie e vetri con una delicatezza da invidiare. Basti pensare che riesce a pulire anche le foglioline della marsilea senza rovinare il praticello da loro composto. Trovo che anche il suo aspetto sia molto gradevole con quella parvenza da piccolo squaletto appiccicoso. Molti ignorano il pericolo piu grande che corre questo pesce ovvero i digiuni involontari ai quali molti acquariofili lo lasciano. Una volta esaurita la scorta di alghe presenti sui vetri e sulle piante bisogna integrare con qualcosa la dieta di questo piccolo pesce. Ho notato che quando accade ciò i miei otocinclus cominciano ad agitarsi e ad attaccarsi continuamente su punti diversi dei vetri in cerca disperata di cibo. Quando mi rendo conto che sono affamati do loro un po di spirulina pura. Molto spesso pero questo diventa una vera e propria lotta tra loro e le caridine. Credo che sarà l'unico pinnuto che utilizzerò nelle mie vasche.

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